Tendenze fiori: intervista a Gregor Lersch
Gregor nasce nel 1949 tra i fiori. Ha studiato alla Master School di Bonn, diventando un fiorista e prendendo parte a vari concorsi. Dopo aver vinto, nel 1978 la European Cup a Roma, ha capito che condividere tutto quello che aveva imparato era la sola forma di crescere. Ha così iniziato ad insegnare floral design, inizialmente in Germania, ma poi crebbe il suo interesse per portare le sue conoscenze anche all’estero.
Oggi viaggia in tutto il mondo portando il suo know-how agli studenti e i fioristi che lo seguono. “la mia più grande motivazione è far sì che le persone sentano che disegnare con i fiori sia la cosa più normale del mondo”.
A parte essere un designer e un insegnante, Gregor Lersch è anche autore di molti libri sul floral design.
Un settore in evoluzione
Nel mondo delle tendenze fiori sta avvenendo un cambiamento. Non tutti i cambiamenti sono permanenti, alcuni ritornano (come gli eventi e i wedding che stanno tornando come prima del Covid). Le palette invece cambiano e il business dei fiori continua ad essere forte.
In alcuni paesi, il consumo domestico è addirittura cresciuto, dovuto probabilmente perché le persone passano più tempo a casa. Abbiamo visto anche un cambio nelle proposte dei fioristi, che si stanno qualificando, producono composizioni più artistiche e vogliono differenziarsi dalla semplice bancarella. Il concetto di avere proprio tutto non è più così interessante, si sceglie di essere più personalizzati e artistici.
Nel campus organizzato da Patrizia Di Braida di Bloom’s Accademy a Prato a fine febbraio abbiamo incontrato Gregor e abbiamo potuto scambiare con lui alcune considerazioni sul mercato e sulle nuove professionalità del floral designer.
Più di 20 alunni provenienti da tutta Italia hanno partecipato ai 4 giorni di campus e hanno visto da vicino i lavori di Gregor per poi dimostrare la loro creatività realizzando i loro lavori utilizzando le tecniche imparate.
La nuova tendenza fiori dell’organico e sostenibile è presente nei tuoi lavori, come è nata questa consapevolezza?
Io sono stato sempre propenso a realizzare le mie composizioni in maniera organica, forse ho precorso anche i tempi perché quando ho iniziato non ha funzionato. Oggi grazie alla consapevolezza del mercato e dei clienti finali il 100% organico è finalmente realizzabile.
È sicuramente un movimento con un’onda larga dove i contromovimenti sono forti, ma saranno sicuramente uno dei punti forti su cui puntare per il futuro.
Sappiamo che sei nato tra i fiori, cosa ti ha dato in termini di creatività e …?
Ho un background decisamente green in tutte le sue declinazioni, questo mi ha permesso di conoscere e lavorare sia in maniera classica che moderna. Grazie a questa dedizione al green e ai fiori ho un’idea molto precisa di cosa fare e quando farla, ma soprattutto come. I miei lavori li studio pensando a quello che ho a disposizione, li disegno e poi li realizzo. Sono delle opere d’arte organiche.
Per quanto riguarda i colori e le tendenze fiori, cosa puoi dirci?
Esistono dei mega-trends che possiamo riassumere in questo periodo in garden-vintage, new-romantics, colori polvere-tenui. Potrei dire anche leggerezza.
I lavori che ho realizzato a questo campus, sono naturalmente solo ispirazionali. Ognuno deve poi prendere la parte che sente più propria e declinarla alla sua opera d’arte.
Per le spose che devono decidere insieme al loro floral designer l’allestimento, cosa suggerisci?
I fiori nel wedding sono l’elemento emozionale dell’evento, possono perfino cambiare le relazioni umane. La capacità del floral designer è quella di seguire il carattere degli sposi, della scena/location e creare un allestimento che dia individualità.
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