Come rendere il vostro menù matrimonio antispreco
Negli ultimi anni anche le tradizioni legate al menù matrimonio hanno visto dei cambiamenti. L’obiettivo è sempre lo stesso: ridurre gli sprechi e puntare tutto sulla qualità di alimenti e servizio.
Menù matrimonio: l’importanza di non sprecare
Ridurre lo spreco di cibo è una delle priorità indicate nell’Agenda 2030 dell’Assemblea dell’Onu per uno sviluppo sostenibile. Infatti, i dati sullo spreco alimentare pubblicati dal Food Waste Index Report dell’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) dicono che nel mondo viene sprecato il 17% di tutto il cibo prodotto, pari a 23 milioni di camion da 40 tonnellate di carico che, messi in fila, farebbero sette volte il giro della Terra. E salverebbero molte vite umane.
Scopriamo insieme i pochi e semplici passi da rispettare per rendere il vostro menù matrimonio davvero antispreco.
Step 1: ridurre le portate
Pranzi o cene placèe diventano più snelli. Due mezze porzioni di primo e un secondo oppure un antipasto, un primo e un secondo, a seconda delle preferenze degli sposi.
Il buffet dei dolci si integra con la confettata lasciando spazio a bicchierini monoporzione e piccola pasticceria.
Step 2: finger food e banchetti itineranti
Il banchetto itinerante si diffonde sempre di più con un percorso degustativo organizzato per corner tematici seguito da un ì scenografico buffet di dolci e frutta.
Il classico ricevimento placée viene quindi sostituito da questo banchetto, più informale ed originale, particolarmente apprezzato per matrimoni con un’audience giovane dove si vuole favorire la socializzazione. Perfetto per le coppie che amano sperimentare con il cibo e vogliono sorprendere giocando su angoli tematici: barbecue, italian style, sushi, indiano, messicano, etnico, street food ecc. così da creare una sorta di viaggio alla scoperta dei sapori nel mondo.
Ogni ospite si servirà solo con ciò che gli servirà per sfamarsi, riducendo lo spreco.
Step 3: recuperare il cibo per fare del bene
Coinvolgete realtà come Equoevento e Foodbusters, nate per recuperare il cibo non impiattato dei catering, diventando così il pasto di persone meno fortunate.
“Donare il cibo in eccesso dell’evento è un atto di umiltà e di equità, perché condividere i propri pasti con persone meno fortunate significa esimersi dal giudicare persone disagiate ponendosi sullo stesso piano come esseri umani.” (da equoevento.org/mission)
https://www.equoevento.org/mission
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A cura di Michela Peletti